Nelle settimane scorse sono stati rilevati diversi casi di pazienti di Trichinellosi in Val Susa. Le persone che si sono presentate in Ospedale riferivano disturbi gastrointestinali, ed in alcuni casi dolori muscolari e febbre; all’esame del sangue i medici hanno rilevato un aumento significativo dei granulociti eosinofili, tipico in casi di malattie parassitarie, che ha fatto nascere il sospetto di Trichinellosi; l’altro elemento comune a tutti i casi è che si tratta di cacciatori o di loro parenti e amici, che avevano consumato nei giorni precedenti salumi freschi di cinghiale. I Medici del SIAN – Servizio di Igiene degli Alimenti stanno svolgendo le indagini sulle persone che hanno evidenziato sintomi sospetti, su tutti i cacciatori del gruppo di caccia ed i loro famigliari; i Veterinari dell’Area B di Igiene degli Alimenti di origine animale hanno proceduto al sequestro di tutti i salami di cinghiale ancora in possesso dei cacciatori, che sono stati esaminati dall’Istituto Zooprofilattico di Torino. La Trichinellosi umana era assente da anni dal territorio dell’ASL TO3, ma nell’ottobre del 2017 era stata riscontrata una positività all’esame trichinoscopico in un cinghiale cacciato nel territorio di Villar Focchiardo, a cui aveva fatto seguito una campagna informativa del Servizio Veterinario per i cacciatori dell’ASL TO3, per sensibilizzarli sulle misure di prevenzione da adottare. Si allega una nota informativa sulla malattia e sulle misure di prevenzione.