Come anticipato sul notiziario di settembre, il servizio veterinario dell’ASL TO3 ha richiesto agli ambiti di caccia e alle aziende faunistico venatorie ricadenti all’interno del proprio territorio la collaborazione per un monitoraggio sanitario della fauna selvatica.
Lo scopo è quello di sorvegliare lo stato sanitario delle popolazioni selvatiche con particolare riferimento alla tubercolosi bovina, alla brucellosi, alla malattia di Aujeszky, alla peste suina classica e alla rabbia (nelle volpi).
Gli esami fatti su campioni di organi di ungulati cacciati raccolti saltuariamente nel corso della stagione 2020/2021 hanno dato esito negativo per queste patologie, ma è importante proseguire i controlli, anche alla luce del “Piano regionale per il controllo sanitario della fauna selvatica” approvato a dicembre 2020.
Il monitoraggio più sistematico proposto dall’ASL agli istituti venatori a partire dalla stagione 2021/22 prevede una serie di campionamenti di organi degli ungulati ruminanti, del cinghiale e della volpe.
Si chiede pertanto cortesemente ai soci la disponibilità a conferire ai centri di controllo un polmone e la milza dei camosci, dei caprioli e dei cervi cacciati. Non è richiesto un controllo sistematico di tutti gli animali cacciati, ma solamente di un campione di esemplari minimo stabilito dagli uffici dell’ASL TO3 per il CATO1 di 12 camosci, 5 caprioli e 10 cervi.
Per il cinghiale viene invece richiesta la disponibilità, per gli animali cacciati il lunedì, di portarli ai centri dove saranno prelevati un polmone, la milza, del sangue e i linfonodi retrofaringei oppure al conferimento, insieme ai campioni per l’esame per la trichinella, di un polmone, della milza e del coagulo del cuore.
Per la volpe si chiede la disponibilità per il conferimento degli animali cacciati interi (o della sola testa) ai centri di controllo. Le volpi intere (o le teste) verranno ritirate dall’ASL.
Il servizio veterinario dell’ASL TO3 si rende disponibile e interessato ad esaminare anche carcasse di animali rinvenuti morti sul territorio e gli organi di animali cacciati con lesioni anomale rinvenibili durante l’eviscerazione.